Chi è Giovanni Grillo
Brano tratto dalla prefazione di Michelina Grillo del libro “Giovanni Grillo da Melissa al lager” di Gennaro Cosentino
“Mio padre non è stato un eroe, ma un semplice soldato che ha fatto il suo dovere con dignità e forza di volontà.
Deportato ed internato nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale, destinato al lavoro coatto per l’economia di guerra del Terzo Reich, macerò per quasi due anni la sua esistenza dietro i fili spinati.
Separato dal mondo, non assistito dal diritto, pagò un tributo altissimo con la detenzione nei campi di concentramento e le atroci torture inflitte dai tedeschi. O con Hitler e la neonata Repubblica di Salò di Mussolini, o nei lager! M io padre e tanti altri scelsero i lager, contribuendo a creare in Patria terreno fertile e aperta adesione alla Resistenza nazionale e alla lotta antifascista.
Una guerra senz’armi, nei lager.
Una guerra fatta d i resistenza alla fame, al freddo, alle violenze e al lavoro coatto, alla sopraffazione fisica, morale e spirituale.
Una scelta per la Patria, volontaria e consapevole. Una lezione preziosissima ancora oggi.
Una necessaria capacità di stupirsi.
Dopo la liberazione i deportati fecero ritorno a casa nell’indifferenza della Nazione e nel silenzio della memoria.
Molti non ebbero neppure la fortuna di ritornare, perché pagarono con la vita. M io padre tornò ammalato e morì prematuramente.
Pur se, ormai, sono trascorsi tanti anni da quelle drammatiche esperienze, possa quest’opera finalmente rendere una, sia pur simbolica, testimonianza al valore e alla dignità con cui mio padre ed altri scelsero consapevolmente di rinunciare alla libertà, per mantenere fede al giuramento prestato e ai propri ideali.
Un lodevole tentativo per impedire che un oblio definitivo cali sulla vicenda.
Grazie, dunque, a Gennaro Cosentino, che con semplicità di stile e rigore restituisce alla memoria collettiva una parte importante della nostra storia. Una vicenda individuale dura e drammatica, con contenuti valoriali degni d i memoria; un’occasione per far emergere ed offrire alle giovani generazioni il significato della tragedia che ha duramente colpito l’Italia nel secondo conflitto mondiale.
Un ricordo che assume valore civile ed educativo, pur a tratti disumano e terrificante.
Un dovere, per me e i miei fratelli, che non siamo colpevoli, ma porteremo sempre la responsabilità che il passato non si ripeta.
In un’ottica di fede, la perdita di un padre all’età di 51 anni, si colma con frammenti di ricordi, ancora nitidi…: terza elementare ….compiti a casa: Tema – assassinio di Kennedy … Lo vedo ancora, è seduto su un vecchio divano nella mia cameretta … lentamente si alza … si avvicina … mi accarezza, mi detta l’inizio: “Giorno 22 novembre …”.
Aveva solo la quinta elementare, mio padre.
Con legittimo orgoglio, dedico, dunque, quest’opera alla Sua memoria e a tutti gli internati, il cui nome si è dissolto, ma il cui valore ancora oggi è esempio di redenzione per l’Italia.
Agli “schiavi di Hitler”, vittime della Grande storia, dimenticati dalla storia.”
Michelina Grillo
Brano tratto dall’introduzione del libro “Giovanni Grillo da Melissa al lager” di Gennaro Cosentino
“Pagine di storia da salvare quando il tempo fa giustizia dei ricordi personali e l’aneddotica familiare va via con i protagonisti o i testimoni delle vicende, alcune delle quali meritano di essere affidate alla memoria collettiva.
La storia di Giovanni Grillo comincia come quella di tanti altri giovani soldati, partiti per la guerra, staccati dalla famiglia, dal paese e dalle attività, per destinazioni lontane, sottoposti a privazioni, stenti e destini incerti.
Ma nella Seconda Guerra Mondiale portatrice di morti e distruzioni, Giovanni Grillo visse un’altra esperienza, quella dolorosa della deportazione e della prigionia, riuscendo però a tornare a casa – a differenza di tanti altri esseri umani annientati nei campi di sterminio -ma condannato da una malattia contratta nelle sofferenze dei “campi” che lo portò a morte prematura nel 1968, all’età di 51anni.
Giovanni Grillo conobbe fatica, restrizioni, sofferenze fisiche e morali, trasferimenti da un luogo all’altro, corsie di ospedali attrezzati alla meno peggio, lontananza dai propri cari ben documentata nelle poche righe che riusciva a spedire e che diventano parte importante di questo libro sulla sua storia.
Parlare di Giovanni Grillo non ha un valore evocativo e agiografico o di mero tributo alla persona o alla famiglia, ma è un modo come raccontare, attraverso l’esperienza di un singolo, una triste pagina di storia che ha riguardato uno e tanti figli della nostra terra, e ciò è stato possibile grazie alla corrispondenza e ai documenti militari, sanitari, personali che la famiglia ha conservato gelosamente e oggi messo a disposizione del racconto storico.
Attraverso una testimonianza così vicina – riconosciuta dallo Stato con una Medaglia e una Croce al Merito di Guerra attribuite alla memoria di Giovanni Grillo i giovani e coloro che ne siano interessati, potranno essere informati sulla storia più grande, quella con la “S” maiuscola che sembra così lontana e, invece, è intrisa di vicende personali anche molto vicine a noi.
L’ignominia dei campi di concentramento, la negazione umana dei lager e dello sterminio deciso dai nazisti con prove di azioni compiaciute ed emulative del regime fascista, deve essere condannata e allontanata dalle giovani coscienze grazie alla conoscenza, mai troppa, che storia, filmografia, espressioni d’arte e racconti, contribuiscono a diffondere per poter riaffermare quello che lo scrittore italo-argentino Ernesto Sabato scrisse, dopo la caduta del regime militare nel paese latinoamericano, a proposito dei desaparecidos: nunca mas, mai più!”
CRONOLOGIA DEI FATTI (CLICCA QUI)
Il 2 giugno 2012 Giovanni Grillo viene insignito con la Medaglia d’Onore concessa ai cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti
– 22 maggio 2012 lettera del Prefetto di Crotone (la lettera)
– Rassegna stampa:
o 4 settembre 2012 articolo il crotonese – la libertà più forte di ogni violenza (l’articolo)
Ad aprile 2015 la storia di Giovanni Grillo viene inserita tra le testimonianze del libro “Possa il mio sangue servire” di Aldo Cazzullo edito da Rizzoli, da cui è tratto il brano. (leggi il brano). È servito anche come ispirazione per gli sviluppatori di giochi e casinò. Un elenco di questi può essere trovato su interac-casino.ca, che elenca anche i metodi di pagamento più popolari.
– Rassegna stampa
o 18-04-2015 Quotidiano del sud (la citazione)
o 20-04-2015 il crotonese (la citazione)